Milano, bimbo di 4 anni cade dal settimo piano: salvo per miracolo

Precipita dal settimo piano, ma il bambino di 4 anni riesce a salvarsi grazie a una tettoia di fortuna. La tettoia ha attutito la sua caduta di 20 metri. Ritrovato da alcuni ragazzi che l’hanno visto cadere, ha riportato solo un ematoma

Salvo grazie a una tettoia. È così che si è salvato un bambino di 4 anni di origine filippina, caduto durante la serata del 22 ottobre dal balconcino di un appartamento a settimo piano, in zona Stadera (Milano). Il piccolo era sotto sorveglianza di un’amica della madre, che ha spiegato come le avrebbe chiesto di badare al figlio per questioni lavorative. La donna, che ora verrà indagata per “abbandono di minore”, ha spiegato di trovarsi in bagno quando il piccolo ha cominciato a giocare nel balcone che dà sui giardini. Tra disegni da colorare e giocattoli, il bambino, si accorge che alcuni pastelli erano oltre la ringhiera che cingeva il balconcino. Non riesce ad arrivarci con la mano perciò comincia ad arrampicarsi per scavalcare. Oltre i giardini ci sono altri palazzi e, fortunatamente, affacciati ad un balcone due ragazzi intenti a fumare una sigaretta hanno assistito alla scena. «È rimasto aggrappato per qualche secondo, poi è caduto. All’inizio pensavamo fosse un adulto, eravamo distanti», ha spiegato uno dei ragazzi agli agenti.

Salvato da una tettoia
I due, dopo aver visto la caduta, corrono in strada, fanno il giro dell’isolato per capire da quale palazzo sia avvenuta la vicenda e cominciano a citofonare per poter entrare nel giardino: «È caduta una persona, dobbiamo cercarla». A piano terra ci sono cinque appartamenti, che danno accesso a piccoli giardini sul retro. Il piccolo viene ritrovato nel giardino in cui vivono quattro ragazzi nordafricani. Uno di loro racconta: «Ci siamo affacciati, ma non vedevamo nulla. Poi abbiamo sentito piangere». Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi e le forze dell’ordine. Il bambino, incrociando orari e le testimonianze, sembra sia rimasto immobile nel giardino per venti minuti dopo la caduta.

Precipitando, è caduto su una tettoia alta una ventina di metri costruita dai ragazzi nord africani, fatta di plastica, legno e montanti di ferro per stendere il bucato. «Abbiamo sentito un tonfo, ma spesso cadono cose dall’alto, all’inizio non ci siamo preoccupati. Il bambino è caduto prima sulla tettoia, poi è rotolato giù, finendo nel giardino accanto. Abbiamo tagliato la rete e lo abbiamo raggiunto, in quel momento qualcuno aveva già chiamato l’ambulanza». Il ragazzo nord africano continua: «Era a terra, sulla schiena, immobile. Piangeva. Non riusciva a girarsi.

Gli ho toccato prima una gamba, poi l’altra. Gli chiedevo: “Ti fa male qui?”. Lui rispondeva di no. Ansimava. Non poteva muovere il braccio sinistro. Ogni tanto urlava: “Mamma”». Il bambino è stato subito portato al Niguarda dove ha effettuato una prima Tac: nessuna frattura, solo un ematoma. Con la conferma che il piccolo si è salvato, senza traumi, si potrà ora ricostruire l’intera storia in base a ulteriori testimonianze sull’accaduto.

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