Onu, Dossier attacchi chimici 4 aprile: lanciati dal governo Siriano

Il rapporto ufficiale dell’Onu prla chiaro: sono state confermate le accuse contro il governo siriano secondo cui durante l’attacco del 4 aprile in Siria siano state usate armi chimiche con gas Sarin. Haley, ambasciatore Usa all’Onu, ha spiegato: «Il rapporto odierno conferma quello che da tempo sapevamo essere vero»

Giunge finalmente il rapporto ufficiale dell’Onu che conferma le accuse contro il governo siriano. L’attacco del 4 aprile a Khan Sheikhoun, a sud di Aleppo, è stato un bombardamento chimico. Il dossier che lo conferma è stato presentato proprio durante la giornata del 26 ottobre 2017 nella sede dell’Onu. Il terribile attacco sulla città controllata dall’opposizione, costò la vita a circa 87 persone scatenando una reazione a catena anche da parte dei militari Usa: una nave militare nel Mediterraneo, lanciò circa 59 missili Tomahawk contro una base militare siriana nei pressi di Homs, quasi al confine con il Libano, zona in cui si sospetta il decollo dell’aereo che ha effettuato il bombardamento.

Il rapporto del Comitato investigativo congiunto (Jim) delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) ha anche definito quale tipologia di gas è stato utilizzato: «La repubblica araba siriana è responsabile del rilascio di gas sarin». Nel rapporto si stabilisce che anche l’Isis ha usato armi chimiche, gas mostarda, nella cittadina di Umm Hawsh il 15 e il 16 settembre 2016.

Haley: «Conferma quello che da tempo sapevamo»
La notizia ha scatenato molte reazioni da parte dell’ambasciatore americano all’Onu, Nikky Haley. «Il rapporto odierno conferma quello che da tempo sapevamo essere vero», che ha notificato «il Consiglio di Sicurezza dell’Onu invii un chiaro messaggio che l’uso di armi chimiche da parte di chiunque non sarà tollerato e appoggi pienamente il lavoro degli investigatori imparziali».

Oltre alle Nazioni Unite, anche la ong Human rights whatch ha chiesto che vengano effettuate sanzioni: «Il Consiglio di sicurezza dovrebbe agire rapidamente per garantire la responsabilità, imponendo sanzioni contro individui e soggetti responsabili di attacchi chimici».

Ole Solvang, vice direttore per le emergenze di Human Rights Watch, aggiunge: «Il rapporto del meccanismo congiunto deve porre fine ai raggiri e alle false teorie che sono state messe in circolazione dal governo siriano. Tutti i Paesi hanno interesse a mandare un segnale forte, a chiarire che queste atrocità non saranno tollerate».

Il leader siriano Bashar al-Assad, tuttavia, ha sempre negato ogni addebito: per l’opposizione siriana il bombardamento con armi chimiche è stata provocata da un raid delle forze di siriane, ma Damasco e Mosca pensano si sia trattato di un raid aereo che ha colpito la centrale delle armi chimiche, appartenenti alla schiera ribelle.

La Russia, tuttavia, aveva posto il veto alla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu, il tutto per approfondire le indagini sugli attacchi con armi chimiche in Siria.

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